Riporto messaggi di un anno fa scritti nel gruppo : http://groups.msn.com/AdozionidalVietnamCambogiaThailandia
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Messaggio 95 di 98 Da: Piero16906 Inviato: 12/04/2007 0.34
Ciao a tutti da Piero (Valentina, Hang e Hen dormono da quasi 2 ore)
Eccomi di nuovo in Italia per la seconda notte dopo il rientro.
Premetto che l'inizio del post precednte non era frutto dell'assunzione di sostanze stupefacenti ma semplicemente un idea che mi e' venuta pensando alla "canzone di notte n.2" di Francesco Guccini che fa parte del mitico album "Via Paolo Fabbri 43". In pratica ho pensato all'inizio della canzone e ne ho leggermente modificato il testo. Lo scrivo perche' la stessa Valentina non ha capito perche' avvessi esordito con una frase cosi' poco adatta alla situazione del momento........ scrivevo "non so nemmeno io perche' motivo, forse perche' son vivo" .... in realta' motivi per scrivere ne avevo tantissimi e aggiungo ora "forse perche' son fin troppo vive o vivaci le nostre bimbe, tanto che a volte non riusciamo piu' a contenere".....
Con questo post chiudo questa cronaca e invito nuovamente Manuela (che spero mi stia ancora seguendo) a parlarci della sua storia e dell'inglesina Jackie con l'orfanatrofio di Hoi An.
Per quanto riguarda me, vorrei spostarmi con la cronaca della nostra vita famigliare su un blog che sia sicuro nel senso che non chiuda tra 6 mesi. E' brutto dirlo ma vorrei tovarne uno di proprieta' di Guglielmo Cancelli (bill gates) che ha buone probabilita' di non fallire tra 6 mesi. Qualcuno (anche scrivendomi in privato) puo' darmi qualche indicazione a proposito ?
Ma ora ritorniamo a Saigon alla mattina del giorno della partenza. Verso le 8 di mattina, suona il telefono della camera, risponde Hang e dice qualcosa in vietnamita e poi passa la cornetta del telefono a me che ero ancora nel mondo dei sogni e probabilmente non avevo realizzato di essere in Vietnam con una bambina dolcissima che tirandomi per i capelli mi stava costringendomi a rispondere ad una telefonata inaspettata probabilmente pronunciata in una lingua poco conosciuta. Era Frank Fee, professore di inglese che ogni tanto va a Kon Tum ad insegnare inglese ai bambini. Mi ha detto in inglese qualcosa del tipo: "Today I have to leave Ho Chi Minh City". Io prontamente ho risposto: "Could you wait there one minute ?". E lui: "Of course" .... allora io con uno scatto che somigliava al protagonista dei film di Paolo Villaggio cioe' al ragionier Fantozzi intento a raggiungere il posto di lavoro in 10 minuti dalla sveglia, sono andato in bagno, mi sono lavato, mi sono vestito e stavo per scendere le scale dell'hotel per incontrarlo in portineria. In quel momento Valentina ha detto: "aspetta un minuto che veniamo anche noi cosi Frank saluta personalmente le bimbe" . Passato un altro minuto ci siamo fiondati tutti in portineria pensando di trovare l'anziano professore ma non c'era nessuno, c'era solo l'addetta della reception dell'hotel che appena ci ha visti ci ha chiamati vicino a se per consegnarci una cornetta telefonica. Era il professore che aveva aspettato non un minuto ma quasi 10 minuti in attesa di continuare a parlare con me. Ho detto (traduco direttamente in italiano) "pensavo che fossi all'hotel". Lui ha risposto: "chiamo dall'entrata dell'aereoporto e volevo solo salutare voi e le bimbe". Allora ho passato prima Hang e poi Hen che hanno detto quancosa in Vietnamita a Frank e poi mi hanno passato il telefono. Ho ringraziato per i libri e i CD ed ho promesso che inviero' delle foto al suo indirizzo di posta elettronica. Siamo tornati in camera ed a quel punto abbiamo deciso di andare a fare colazione. Fatta colazione c'e' stata l'operazione pesa valigie "4 * 25 = 100 kg"; siamo riusciti a farci stare tutto. Poi sono uscito a comprare in un negozio indicato da Nan degli Swaroski per Uyen; personalmente non avevo mai visto uno Swaroski ma avendo ricevuto istruzioni esatte da Uyen e da Nam sono riuscito a comprare il tutto.......
Il viaggo in taxi verso l'aereoporto e' stato traumatico come tutti gli altri viaggi in taxi fatti fino a quel momento. Poi c'e' stato il volo della Malaysia fino a Kuala Lumpur e il successivo volo fino a Roma. Incredibilmente in aereo le bimbe hanno quasi sempre dormito e arrivati a Roma hanno chiesto: "Italy ?"; questa volta ho risposto soddisfatto "SI". Poi il passaggio per la dogana per ritirare i bagagli e mi sono trovato a mostrare alla polizia di frontiera oltre all'autorizzazione della CAI ad entrare in Italia con le bimbe, anche la direttiva riguardante l'abolizione del permesso di soggiorno per il minore straniero adottato o affidato a scopo di adozione, che fa seguito alla nota 9146/2007 del 28 febbraio 2007 che loro non avevano mai visto prima, pur avendone sentito parlare. Purtroppo non avevo fatto fotocopia dell'autorizzazione della CAI ad entrare in Italia e dato che quel foglio lo hanno tenuto loro, temo che ora dovro' richiederne copia alla sede centrale dell'AMU a Roma.
Nel volo AirOne da Roma a Venezia c'era il problema del posto a sedere assegnato a noi distante da quello assegnato alle bimbe; Per noi avevo fatto la prentoazione in Italia e la rettifica a Saigon tramite la sede della Malaysia Airlines, per le bimbe avevo provveduto autonomamente via internet ad acquistare il biglietto. Tramite una serie di spostamenti ad incastro, siamo riusciti a stare tutti 4 vicini.
Arrivati a Venezia, come caldamente raccomandato da noi, c'erano ad aspettarci solo 3 persone (non volevamo che le bimbe fossero subito frastornate dai parenti) che ci hanno accompagnato a casa. Le bimbe hanno resistito senza malori fino alla tangenziale di Mestre....Valentina questa volta era attrezzata con sacchetti, carta ed altro ancora. Arrivati a casa vicino la porta dell'appartamento c'era un bel cartello con scritto "Chuc Mung Hang Hen" (piu' o meno voleva dire benvenute Hang Hen)...... L'appartamento era pieno di palloncini colorati e cartelloni con disegni colorati. Le bimbe erano frastornate, ma ci sembravano contente.
Nel pomeriggio abbiamo riesumato una vecchia videcassetta di "biancaneve e i 7 nani"....alle bimbe accompagnate da Valentina hanno esplorato il parco giochi vicino casa.
Tutto un tratto mi sembrava di essere ripiombato nel novembre 1994 quando dalla mattina alla sera venne a vivere con noi un bambino di 3 anni di nome Michele... ma quella era un'altra storia; ora noi siamo piu' vecchi, loro sono in 2, hanno 7 e 8 anni, conoscono poco o quasi nulla la lingua italiana.
La mattina di oggi Valentina mi ha chiesto di andare a fare un poca di spesa magari portandomi via una delle 2 bimbe. Ho chiesto a loro ed ha accettato di venire con me Hang. Scesi in strada ho fatto per salire in automobile ma lei mi ha guardato con una faccia come dire "no ehhhh !" ed ha proposto "Xe mo to" (chiedendo di andare in moto). Ho risposto: "No moto". Ha replcato "Xe dap". Ho risposto: "No bicicletta. Ho provato ad insistere sulla macchina dicendo che il negozio e' poco distante (circa 1 km) e non avrebbe avuto malori. Allora lei ha fatto capire "se e' circa 1 km andiamo a piedi".... cosi' e' stato. Domani ritenteremo con l'automobile.
Poi c'e' stato il pranzo e Hang ha suggerito di preparare il riso asciutto (scolando il riso appena cotto) e preparare a parte una zuppa con brodo, verdure e pezzi di carne....dalla collaborazione di Hang con Valentina e' venuto fuori un pranzo ottimo..... Avevo comprato anche varia frutta ma alle banane hanno preferito le mele o le pere.
Nel pomeriggio e' venuta a trovarci la vietnamita Uyen, poi mia sorella trentina con i suoi 4 figli, poi il fratello di Valentina con i suoi 3 figli. Quindi le raccomandazioni di lasciare le bimbe tranquille sono andate a farsi friggere... ma loro sembravano stupite e assieme contente nella conoscenza di tanti nuovi cugini.
Ora mi fermo pur avendo tanti altri particolari da raccontare per chi vuole ascoltare. Lo faro' in un blog appena trovero' lo spazio adatto.
Buona Adozione a tutti.
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Messaggio 96 di 98 Da: Nicolettagan Inviato: 12/04/2007 15.57
Anch'io volevo ringraziare Piero e Valentina per avere condiviso con noi la loro storia e la loro esperienza. Ho avuto la fortuna di conoscere Piero di persona e sono sicura che, insieme a Valentina, saranno dei genitori splendidi che sapranno affrontare con razionalità e buon senso ed a volte con chiave critica ed ironica tutte le difficoltà che incontreranno ancora sul loro cammino.
Io credo che per loro conoscere la famiglia di origine delle bambine sia stata una fortuna. Sarebbe piaciuto anche a noi conoscere la mamma naturale del nostro piccolo, ma purtroppo al posto di quella tessera del puzzle che è e sarà la vita di nostro figlio rimarrà sempre un buco vuoto.
Volevo inoltre dire a tutte le persone che hanno scritto privatamente a Piero denunciando a lui le irregolarità compiute dal loro ente, che nè Piero, nè questo forum sono a sede adatta per rivelare simili situazioni. Queste possono, anzi DEVONO, essere portate a conoscenza da voi in quanto testimoni ed unici possessori di prove concrete e documentate direttamente alla Commissione per le Adozioni Internazionali. C'era qualcuno che sosteneva che gli enti non sono a conoscenza delle irregolarità che avvengono in Vietnam. Ebbene io sono convinta del contrario! Il mio ente mi ha dimostrato il contrario chiedendomi di portare volontariamente (per le coppie partite qualche mese prima di me era un obbligo) in loco una somma in contanti da destinare all'istituto di provenienza di nostro figlio, non garantendomi nel contempo che la destinazione del versamento fosse proprio quella! Naturalmente di questo fatto ne è stata portata a conoscenza la CAI che altrimenti, senza le nostre segnalazioni, non saprebbe proprio niente di niente!
Qualcun altro sosteneva che la CAI non fà niente. Io non ho avuto questa impressione, anzi, quando mi sono rivolta a loro ho sempre avuto dei riscontri. Certo la struttura CAI è complicata e pachidermica, ma pian piano si muove.
Qualcuno parlava anche di concorrenza. Beh, io ho avuto la fortuna in Vietnam di conoscere molta gente ed ho passato diverso tempo con un’amica americana presidente di una onlus (americana ovviamente) e di suo fratello giornalista e di altri vietnamiti che lavorano per questa onlus. Parlando con loro sono arrivata alla conclusione che la “concorrenza”, passatemi il termine perchè qui di business si tratta, può essere fatta col monopolio di pochi che non consentono agli altri di operare in modo del tutto normale e leale.
Tornando alle “novità” sui procedimenti e sulla legge vietnamita, credo che poco cambi. Non ho letto tutto il testo e non vorrei dire qui una cavolata ma mi sembra che i due tipi di adozione “nominativa” e “non nominativa” siano rimasti. Quello che so, perché sono i documenti che io ho prodotto per il Vietnam tramite l’ente, è che io ho compilato un modulo di richiesta di adozione nominativa (domanda per l’adozione di un bambino già identificato) e questo quadra con quanto il referente locale ha raccontato in dettaglio ad alcune coppie e cioè che gli abbinamenti vengono fatti in Italia in base alla segnalazione dei nominativi dei bambini che lui fa.
Scusatemi se sono stata prolissa.
Grazie ancora Piero per aver condiviso con noi la tua esperienza.
Nicoletta
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